Il Coronavirus riempie le tasche degli eSports, tra scommesse e finanziamenti continui.
Dalla competizione come semplice intrattenimento, siamo finalmente arrivati alla competizione come unica forma d’intrattenimento. È il risultato dell’inarrestabile avvento degli eSports, un fenomeno completamente fuori controllo, smisurato per estensione e assenza di confini. Nell’era digitale, dove nessun settore sfugge alla subordinazione tecnologica, lo sport si è dunque unito di buon grado alla rivoluzione elettronica.
Il primo FIFA sul Mega Drive e la Master League di Castolo e Ximenez hanno accompagnato la nostra formazione calcistica,
creando un vero e proprio background culturale. Dal fenomeno Babangida fino al più recente Ultimate Team, passando per l’Imperatore Adriano di PES 6, il panorama videoludico ha costituto un tassello importante nella crescita (educativa e giocosa) di molti di noi. L’alone santifico che contornava i videogames calcistici, ancora intrisi d’innocenza, è oggi svanito quasi del tutto.
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